Selknam Cycles | Le bici

Titanium Adventure Bikes

Prodotti: Selk'nam Cycles Xalpen

Selk’nam Cycles Xalpen: in sintesi

Titanio, una certezza

Le caratteristiche che fanno preferire il titanio all’acciaio sono essenzialmente la sua resistenza alla corrosione (che ne fanno un materiale praticamente eterno specialmente se utilizzato per fabbricare il telaio di una bicicletta esposta agli agenti atmosferici) e il suo rapporto resistenza-peso. Nel confronto con l’alluminio il titanio spicca per le principali caratteristiche importanti per un cicloviaggiatore, ovvero la resistenza alla fatica e la capacità di smorzamento delle vibrazioni, quindi comodità.

Una macchina da guerra del cicloviaggio

In generale si tratta di una vera e propria macchina da guerra per il cicloviaggio d’avventura. Le geometrie del telaio trasmettono comfort. Nello specifico l’interasse molto lungo insieme ai foderi bassi di 444-455mm, è studiato per massimizzare la stabilità alle velocità di crociera e sotto carico. Il Reach relativamente basso (367mm in taglia M) favorisce una posizione raccolta e rilassata, e insieme allo Stack relativamente alto (648mm in taglia M) è favorita una posizione eretta e confortevole in sella. L’angolo di sterzo di 69° piuttosto chiuso amplia l’avancorsa e concorre quindi all’allungamento dell’interasse.

Rohloff e Gates Carbon Drive

Le due principali caratteristiche di Selk’nam Cycles sono racchiuse nell’assemblaggio: la trasmissione è il connubio perfetto tra cambio al mozzo Rohloff Speedhub 500/14 e la cinghia dentata Gates Carbon Drive CDX. Insieme, questi elementi permettono di pedalare senza alcuna manutenzione per centinaia di chilometri, silenziosamente, in qualsiasi condizione atmosferica. In alternativa la bici può essere assemblata con Rohloff e catena oppure con deragliatore classico, pignoni 12v e catena.

Componenti top di gamma

Completano il montaggio alcuni componenti top di gamma come la guarnitura Hope Tech EVO, la forcella Enve Mountain Boost full carbon, i freni a disco Hope Tech4 a 2 pistoncini (180mm anteriore) e post (160mm posteriore), i cerchi Ryde Andra 40 a doppio muro interno con spessore di 3mm e le coperture Schwalbe G-One Allrounder con camera d’aria rinforzate. In alternativa l’assemblaggio può essere realizzato con cerchi tubeless ready DT Swiss M462 e coperture Vittoria Mezcal 2,25”.

Selk’nam Cycles Xalpen: caratteristiche

Telaio

Lega di titanio 3Al-2.5V
Tubazioni a spessore differenziato (triplo) e trattamento termico
Forcellini scorrevoli a dobbio bloccaggio e vite di contrasto

Quote in taglia M

Interasse 1.075-1.091mm
Foderi bassi 444-455mm
Reach 367mm
Stack 648mm
Angolo sterzo 69°
Tubo sterzo 140mm

Trasmissione

Cambio al mozzo Rohloff Speedhub 500/14, battuta 135mm, hollow axle (QR)
Cinghia dentata Gates Carbon Drives CDX
Puleggia anteriore Gates Carbon Drive CDX – 50T
Puleggia posteriore Gates Carbon Drive CDX:EXP – 20/22T
Possibilità di assemblare con Rohloff + catena (Corona anteriore 38T- 36T- 34T Hope Tech / Pignone posteriore 16T-20T Rohloff) oppure con deragliatore + pacco pignoni + catena (12v), elettronica (SRAM 12v) con monocorona anteriore o variante meccanica (Shimano 12v) con monocorona anteriore

Guarnitura

Hope Tech EVO crankset, lunghezza pedivelle 175mm
Movimento centrale Hope Tech T47

Forcella

Enve Mountain Boost 110mm x 15mm, full carbon
Attacchi per anything cage o differenti sistemi di ancoraggio bagaglio

Freni

Hope Tech4 a 2 pistoncini anteriore (180mm) e posteriore (160mm)
Olio DOT4 che non presenta problemi di ebollizione alle alte temperature
Possibilità di upgrade con pinza a 4 pistoncini all’anteriore

Cerchi e coperture

Ryde Andra 40 a doppio muro interno con spessore di 3mm.
Pneumatico con camera d’aria rinforzato (Schwalbe G-One Allrounder)
Possibilità di montare DT Swiss M462 in alluminio resistente, predisposizione tubeless e pneumatico tubeless (Vittoria Mezcal)

Chi c'è dietro Selk'nam Cycles

Ciao! Sono Marco, ciclista e cicloviaggiatore.
Dalle esperienze in sella e dalla passione per quel meraviglioso mezzo di vita che è la bicicletta, ho deciso di “farmi la mia bici” dando alla luce il progetto Selk’Nam Cycles.

Le due ruote fanno parte della mia vita sin da bambino, poi nel 2001 si è accesa la scintilla ed è iniziata una storia d’amore con la più bella americana di blu alluminio che abbia mai visto e che, niente di meno che 20 anni più tardi, mi ha accompagnato nel più bel viaggio in bicicletta finora mai fatto, il Sud America.

Lì è scattato qualcosa: la svolta di vita che ho vissuto mi ha spinto come mai prima; quello che ho visto e imparato durante tutti quegli anni era pronto a concretizzarsi – o perlomeno – a darmi la possibilità di farlo.

Cavalcando l’entusiasmo sempre più forte dentro di me per le avventure in bicicletta, è nato il progetto Selk’nam Cycles, cioé una bici adatta ad attraversare deserti, montagne e pianure, con sole, pioggia e vento senza che tutto ciò possa essere un limite tecnico per lei e per chi la cavalca. Una bici che racchiude tutte le caratteristiche che sulla mia pelle ho sperimentato essere importanti in un’avventura in bicicletta.

Quindi ho trascorso gli ultimi 3 anni a studiare, provare e testare differenti soluzioni, non senza battute d’arresto e momenti di sconforto, ma anche con una grandissima soddisfazione. Alla fine, posso orgogliosamente dichiarare di aver realizzato l’obiettivo iniziale di “farmi la mia bici”. E ora è tempo di mostrarla al mondo.

Filosofia

Sin dal viaggio in Sud America mi sono imbattuto in leggende e narrazioni legate alla storia delle popolazioni che abitavano la Tierra del Fuego prima dell’arrivo dei distruttivi conquistatori. I Selk’nam, o Ona come sono anche conosciuti, erano una delle popolazioni più forti nell’aspro ambiente della Patagonia meridionale.

Si narra anche che il nome stesso Tierra del Fuego (terra del fuoco, in spagnolo) sia dovuto ai colossali falò Selk’nam che i primi europei osservarono quando raggiunsero l’isola. A differenza di altre tribù marinare della Terra del Fuoco, i Selk’nam vivevano nell’interno della Terra del Fuoco ed erano prolifici cacciatori-raccoglitori sulla terraferma.

I Selk’nam avevano credenze spirituali profonde e complesse che includevano la fede in un creatore e l’adorazione di una divinità principale. Tenevano cerimonie di iniziazione per i loro giovani ragazzi che prevedevano prove di coraggio, superamento della paura e astuta intraprendenza. Nella mitologia Selk’nam il cosmo è diviso in quattro shó’on o cieli infiniti, che rappresentano le quattro direzioni cardinali:

  • Kamuk: cielo del nord.
  • Kéikruk: cielo del sud.
  • Wintek: cielo orientale, considerato il più importante dei quattro shó’on, essendo la residenza di Temáukel e la fonte di tutto ciò che esiste.
  • Kenénik: cielo occidentale.

La religione del popolo Selk’nam tende a essere descritta come politeista, principalmente a causa dell’esistenza di vari personaggi che solitamente sono considerati divinità. Esiste quindi un essere superiore, simile al Dio delle religioni abramitiche, che corrisponde a Temáukel; divinità mitologiche o antenati chiamati Howenh, di cui il primo ad abitare la Terra fu Kenos, un dio creatore e terraformatore, inviato da Temáukel; e, infine, Xalpen e i suoi subordinati, Soorts, che erano abitanti degli inferi, che erano rappresentati da uomini nella cerimonia Selk’nam.

Ho deciso di chiamare Selk’nam queste bici per dare il tributo meritato all’incredibile energia che ho vissuto in quelle terre, alla forza di volontà di questa popolazione, e all’ispirazione che quel viaggio ha comportato per me.

Che le divinità Selk’nam possano ispirare nuovi viaggiatori e viaggiatrici a scoprire sé stessi e nuovi luoghi, accompagnati dalla magnitudo e dalla resistenza di Xalpen.

Contatti

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Dove vedere Selk'nam

Sundown Bike Fest – Pogliano Milanese (19/21 Luglio 2024)

Gravel sul Serio – Romano di Lombardia (6 Ottobre 2024)